SPERANZA

ILLUSIONE, REALTÀ, SPERANZA

maiale-contadini-480x315In alcune aree del mondo siamo passati con una rapidità sorprendente dalla società contadina alla società  industriale e   forse la nostra è ancora una fase di acquisizione di tale cambiamento.
Durante questa nostra trasformazione, una tra le tante illusioni che abbiamo creato è quella di aver migliorato il rapporto con gli altri animali .
Illusione giustificata dal fatto che nella cultura contadina gli animali erano  trattati  senza troppi riguardi come strumenti per la nostra sopravvivenza. Ad esempio utilizzati per alimentarci, per proteggerci dal freddo,  per la guardia al bestiame, per la guerra dove cavalli, cani, muli, asini, colombi viaggiatori e tanti altri animali venivano mandati a soffrire di stenti e a morire. Ma anche per arare, per trasportare materiali, come ad esempio i muli per il trasporto del materiale fuori dalle miniere, per macinare, per raccogliere acqua,  insomma “animali da fatica”.
Di qui il modo di dire: “trattati peggio degli animali“.

accessori-di-lusso-per-caniIn questa nuova realtà  molti hanno scelto di farsi accompagnare da “coloro” che per secoli hanno contribuito al successo della  nostra scalata al vertice della “piramide”.
Condividiamo la  vita con i “nostri animali”  tentando di ottimizzare spazio e  tempo.
Fanno parte della famiglia e sono “amati”.
È evidente che  il ricordo di secoli di storia comune sono impressi nella nostra memoria. 
Tutti sappiamo che gli animali hanno un forte spirito di adattamento e sappiamo che evolvono in base alla necessità che le esigenze di sopravvivenza imprimono e qualche volta  senza apparente sforzo.
Dunque, la proposta “moderna” potrebbe sembrare  una soluzione accettabile, se non fosse che anche per  gli animali da affezione, i cosiddetti “pets”, la bilancia pende un po’ troppo dalla nostra parte del “guinzaglio”.
Cani che sopportano di non annusare mai un prato perché si può fare pipì sulle traversine.
Gatti che sopportano di non uscire per tutta la vita di casa.
Cavalli che sopportano giorni di box in solitudine.
Conigli senza una tana.
Animali alimentati con pasti veloci, spesso poco soddisfacenti e poi però  lavati e “toelettati” un’ infinità di volte l’anno.
Animali proiettati in ritmi frenetici e obbligati a convivenza forzata con esseri, movenze, rumori e odori a loro estranei.
Abbiamo  anche fatto del nostro meglio  per dar loro modo di  esprimere inclinazioni e comportamenti naturali con attività sostitutive che propongono l’impegno degli istinti tipici di ogni specie.
Ma anche questo nobile proposito troppo spesso si risolve con un forte appagamento da una sola delle parti, ovviamente quella “dell’umano”.
Di fatto è una posizione antropocentrica che induce negli animali stress, senso di inadeguatezza e sofferenza.
Gli animali ultimamente, con i loro comportamenti “atipici”, ci stanno dimostrando di non essere in grado di adeguarsi con altrettanta velocità al cambiamento che abbiamo imposto.
Pretendiamo di essere capiti senza mai voler capire le loro difficoltà.
Mai come oggi andrebbero aiutati, compresi, supportati, guidati e non per far fare loro quello che noi vogliamo e che ci appaga, ma per permettergli di continuare ad essere quello che sono.
Permettere ad un cane di usare il suo olfatto annusando, permettere ad un gatto di andare in giro di notte e sdraiarsi al sole di giorno, permettere ad un cavallo di pascolare con i suoi simili, permettere ad un coniglio una “vita da coniglio”, non esclude il rapporto intimo che tutti sogniamo, al contrario lo costruisce.
Le nostre vite non ne soffrirebbero, anzi  si arricchirebbero e miglioreremmo significativamente la vita di chi abbiamo accanto dalla notte dei tempi.

SPERANZA 1Consapevole dell’impossibilità che alcune specie  hanno di poter tornare a vivere libere, non assoggettate all’uomo, ripongo la mia speranza nella nostra voglia di fare un passo indietro per andare oltre e migliorare la nostra proposta nei loro confronti.
Ho fiducia che la responsabilità che il  “ruolo al vertice” ci impone, porti tutti a sentire l’esigenza “del conoscere per rispondere” in modo appropriato alle esigenze “dell’altro da noi”.
Per chi già condivide la vita con un animale il mio augurio è che nulla venga dato per scontato, che rimanga sempre vivo il ricordo del “perché” sono con noi, che rimanga sempre viva la curiosità e la voglia di comprendere le loro esigenze intrinseche, di mettersi a disposizione per offrire loro non solo assoggettamento e sopravvivenza ma una vita di qualità.
Per chi invece sta pesando di prendere con se un animale, spero si chieda innanzitutto con sincerità la motivazione reale del desiderio, spero si informi scrupolosamente sulle necessità dell’animale con il quale vuole “dividere e condividere” il tempo, e spero si chieda se ha i requisiti per soddisfarle. Pensare solo al benessere fisico e fisiologico non basta, bisogna essere disposti a tener conto di tutti gli aspetti dal “cognitivo all’emozionale” per non parlare del sociale.
Se scopriamo di non avere  requisiti e condizioni, è onesto non costringerli a vivere con noi.
Eviteremo sofferenze inutili, eviteremo abbandoni e contribuiremo alla contrazione dell’offerta di mercato, e dato il business che ruota attorno ai “pets” … già sarebbe un risultato meritevole.
Se al contrario, dopo aver analizzato seriamente le implicazioni che comporta dedicarsi ad un animale, decidiamo  di essere idonei, per favore ricordiamoci che il nostro territorio e non solo il nostro, “stra borda” di animali in difficoltà a causa della nostra  leggerezza.
Adottiamo.
Adottiamo facendoci aiutare nella scelta, lasciamoci guidare da persone che hanno merito e competenza per valutare chi è idoneo al nostro stile di vita.
Non tutti gli animali sono adatti a ciascuno di noi ed ognuno di  noi  non è adatto a tutti gli animali.
Altra speranza è che venga data la possibilità agli Operatori che si occupano degli animali in adozione di poterli proporre non come “usato” a basso costo di cui disfarsi, ma come un valore.
Un valore esattamente come ogni essere vivente ha diritto di essere considerato.

Conoscenza = Consapevolezza = Empatia = Rispetto = Etica

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