Grande artista, uomo di cultura, originale, ironico nelle sue creazioni, sempre avanti nel tempo, innamorato della danza e non solo, ma dell’arte in generale, con una visione a 360 gradi, Amedeo Amodio è intramontabile.
È stato il mio direttore artistico nell’Aterballetto, una delle più importanti compagnie di balletto che ha rappresentato il nostro paese nel mondo. Grazie a lui il balletto in Italia ha avuto i più grandi nomi del mondo della danza, tutti i più grandi maestri e coreografi di tutti gli stili possibili e immaginabili sono passati da lì!
Quando ero piccola, mi ricordo che andavo a vedere la compagnia dell’Aterballetto e sognavo di farne parte, mi piaceva moltissimo il repertorio: non era una compagnia di solo repertorio classico, ma spaziava moltissimo. Sono fiera di averne fatto parte, ho vissuto gli anni d’oro della compagnia. Un sogno realizzato!
Tutto ciò è stato ancora più bello, magico, professionale e artistico proprio grazie ad Amedeo.
Prima di raccontarvi degli aneddoti, ripercorriamo insieme la sua splendida carriera.
È nato a Milano nel 1940.
Formatosi alla Scuola di Ballo del Teatro alla Scala di Milano entra a far parte del corpo di ballo scaligero diventando apprezzato interprete delle coreografie di Léonide Massine, George Balanchine e Roland Petit oltre che a collaborare con importanti coreografi quali John Cranko e Fre-derick Ashton.
All’età di 22 anni lascia il Teatro alla Scala per iniziare la carriera di coreografo e ballerino da libero professionista. Hermes Pan, l’autore delle coreografie dei film interpretati da Fred Astaire lo sceglie come primo ballerino nella memorabile trasmissione televisiva Studio Uno. Negli stessi anni al Teatro dell’Opera di Roma, come artista ospite, lavora con Aurel Milloss, esperienza, questa, che arricchisce la sua concezione della danza. Molte le sue interpretazioni accanto a Carla Fracci, Elisabetta Terabust e altre che lo vedono ritornare alla Scala come artista ospite. Nel 1975, sempre per il corpo di ballo del Teatro alla Scala crea Ricercare a nove movimenti.
Negli anni settanta è appunto coreografo ospite di importanti Teatri (Scala di Milano, Opera di Roma, Carlo Felice di Genova, Comunale di Bologna) e Festival (Spoleto e Nervi). Da ricordare sicuramente è la sua versione dell’Après-midi creata nel 1972 per il Festival dei Due Mondi di Spoleto e, rappresentata successivamente, al Teatro alla Scala con Luciana Savignano.
È protagonista, inoltre, di due film di Liliana Cavani: Il portiere di notte e Al di là del bene e del male.
Nel 1979 assume la direzione artistica di Aterballetto. La scelta della sua linea artistica di creare una compagnia di venti ballerini che fossero in grado di affrontare tecniche e stili differenti (R. Petit, W. Forsythe, G. Balanchine, J. Kyliàn, G. Tetley, A. Ailey, A. Bournonville, L. Massine, M. Bèjart, U. Scholz, L. Childs), fa sì che Aterballetto in breve tempo acquisisca un vastissimo repertorio e venga riconosciuta per anni come la prima Compagnia di balletto italiana, riscuotendo successi in teatri di tutto il mondo. Molteplici le creazioni di Amodio per Aterballetto danzate ed interpretate da moltissimi e importantissimi danzatori del panorama internazionale come Elisabetta Terabust, Vladimir Derevianko, Alessandra Ferri, Julio Bocca, Gheorghe Iancu, Monique Loudières, Alessandro Molin.
È proprio negli anni di Aterballetto che Amodio instaura importanti rapporti di collaborazione con musicisti e compositori, scenografi, costumisti, pittori, scultori e attori dando vita ad esperienze teatrali quali Romeo e Giulietta, Ai limiti della notte, Sogno di una notte di mezza estate, che lo fanno apprezzare oltre che come coreografo anche come regista. Nel 1995 debutta con la sua Carmen tratta dal capolavoro di Bizet con adattamento ed interventi musicali di Giuseppe Calì, che nello stesso anno compone le musiche del balletto Dialetti, altra creazione di Amodio.
Nel 1996, con la sua ultima creazione per Aterballetto, Lo strano caso del Dr. Jekyll e Mr Hyde lascia la direzione della Compagnia.
Dal 1997 al 2000 assume la Direzione del Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma dove costruisce un repertorio che spazia dai titoli classici ai balletti più significativi nel mondo della danza moderna: Antonio Gades, José Limòn, George Balanchine, Alvin Ailey, Rudolf Nureyev. Nel 2001 firma le coreografia del musical Kiss me, Kate, prodotto dal Teatro Regio di Torino.
Nel 2003 è Direttore di Ballo al Teatro Massimo di Palermo, dove firma le coreografie per Lakmè e Romeo e Giulietta e la nuova creazione We like Mozart. Firma quindi le coreografie dell’Aida al Regio di Parma. Nel 2006 firma la coreografia di Sakuntala all’Opera di Roma e di Macbeth al Regio di Parma. Nel 2009 è fra l’altro coreografo e regista dello spettacolo Napoli zompa e vola andato in scena al Teatro San Carlo e a Mosca. Nel novembre 2010 gli viene assegnato il Premio alla carriera “Anita Bucchi”. Sempre al San Carlo ha firmato le coreografie per I Vespri siciliani.
Negli anni successivi sarà coreografo ospite presentando con successo le sue creazioni e produzioni coreografiche in importanti teatri e festival di tutto il mondo.
Tra le tante cose che ho sempre apprezzato di Amedeo, è il modo in cui monta le coreografie, forse perchè un modo a me congeniale: lui crea, ti dice quello che vuole e te lo fa vedere, ma allo stesso tempo cuce addosso la coreografia al ballerino, lo mette assolutamente a suo agio e di conseguenza lo esalta al massimo. Trovo questo il modo migliore per una sinergia perfetta tra coreografo e ballerino per la realizzazione di un spettacolo.
Amedeo oltre ad essere un grande artista e un grande professionista è anche un uomo molto simpatico e solare. A proposito di questo ricordo una prova spazi in palcoscenico prima di uno spettacolo, era tutto pronto e quel balletto (Night Creature di Alvin Ailey) lo portavamo in tournée molto spesso quindi eravamo tutti abbastanza tranquilli, allora io, giocherellona com’ero, feci un po’ la parodia per tutta la prova insieme ai miei colleghi e in quell’occasione fu molto divertente perché lui invece di arrabbiarsi si divertì moltissimo! Eh si, ogni tanto dopo tanta disciplina, fatica e stress ci vogliono anche momenti divertenti e con lui c’era questa atmosfera bellissima, di grande serietà e professionalità ma allo stesso tempo anche di grande armonia!
Ovviamente dopo aver fatto parte come ballerina dell’Aterballetto, il mio rapporto con Amedeo non è finito lì, abbiamo collaborato insieme per tanti anni ancora, lui come direttore artistico e coreografo nei vari teatri italiani e io come maître de ballet, assistente alla coreografia e tanto altro.
Ho imparato tantissimo da lui e non posso fare altro che ringrazialo, stimarlo e volergli bene! Potrei stare qui a scrivere per ore e ore perché ci sarebbero veramente tante cose da dire.
Voglio però approfittare di questa occasione per ringraziare anche tutte le persone che ne hanno fatto parte dell’Aterballetto: colleghi, danzatori, maestri, coreografi, maître de ballet, la pianista, i tecnici, le sarte e tutte le persone che lavoravano negli uffici!!! Spero proprio di non essermi dimenticata nessuno!
Un ringraziamento anche al teatro municipale Romolo Valli, di cui ho già parlato nella sezione teatrando, e alla di città di Reggio Emilia, che ci ha accolto con tanto calore, amicizia, stima e orgoglio!
Grazie Amedeo!
Trovo sia interessante e giusto parlare di questi nostri grandi artisti italiani e delle loro opere. Osanniamo, giustamente, i grandi nomi mondiali della danza ma è bello anche conoscere e apprezzare quelli di casa nostra.
Grazie per questo breve racconto.