alessandra celentano danza (2)
La classe di danza – Edgar Degas (1871-1874)

Voglio inaugurare la sezione Pagine di Danza parlando del duro lavoro del maître de ballet.

Il maître de ballet, ovvero il maestro di balletto, è colui che in una compagnia è il responsabile del livello tecnico, delle prove dei ballerini che compongono la compagnia. Gerarchicamente, è la figura che si trova subito sotto quella del Direttore del corpo di ballo. Il compito è quello di seguire giorno per giorno la compagnia, dare la lezione e mantenere costante il loro allenamento in vista dell’allestimento di un balletto.

Dopo aver ballato per tanti anni, ho ricoperto questo ruolo in teatro per molto tempo sotto la direzione di grandi artisti come Elisabetta Terabust, Amedeo Amodio e Gheorghe Iancu e credetemi, so esattamente cosa vuol dire! Sono stata molto fortunata sia perché con questi grandi del mondo della danza ho avuto un rapporto professionale, di grande stima e fiducia reciproca; sia perché, grazie a queste esperienze e a queste persone meravigliose, sono stata a contatto con tutti i più grandi ballerini, maestri, coreografi, costumisti e scenografi del panorama mondiale della danza! Insomma, è stato un continuo imparare e arricchirmi. Il teatro non ti stanca mai e non si finisce mai di godere della magia che porta! Per questo credo sia molto importante ringraziare chi ti ha dato tanto e insegnato tanto.

Teatro alla Scala
Teatro alla Scala con Elisabetta Terabust, Jean Philippe Halnaut e Susanna Campo.

In realtà, la figura del maître de ballet dipende molto anche dal direttore artistico, in quanto può aggiungere o ridimensionare determinate mansioni. Per quanto mi riguarda, mi occupavo un po’ di tutto insieme al direttore del ballo: le lezioni giornaliere, le prove, rimontaggio, organizzazione di tutto quello che riguarda il corpo di ballo di un teatro come, ad esempio, le liste dei ruoli assegnati ai ballerini, i cast ecc. Mi occupavo anche della sartoria, attrezzeria, partecipavo alle varie riunioni per le prove.

Si può capire che il lavoro del maître de ballet è molto difficile, di grande precisione, tanta memoria e professionalità. Bisogna avere un occhio clinico e veloce per vedere l’errore o l’imprecisione del ballerino. Può trattarsi anche solo di uno sguardo o una mano diversa, anche e si trova nell’ultima fila di un insieme di 50 ballerini che ballano contemporaneamente.

Bisogna riuscire a correggere tutto ed essere un bravo maestro perché, oltre a dare una bella e adeguata lezione, deve anche essere funzionale al tipo di repertorio che si sta facendo in quel determinato momento. Ad esempio, se la programmazione è molto pesante e i ballerini sono stanchi, bisogna fare una lezione che tenga in forma ma che non stanchi troppo o, viceversa, se è un periodo un po’ più tranquillo si cerca di spingere di più sulla lezione così da migliorare tecnicamente e rinforzare laddove si presentano delle carenze. Questo perché, ricordiamolo, il ballerino non finisce mai di studiare. È molto importante avere pazienza e non tralasciare l’aspetto psicologico per tenere in piedi la situazione fatta da persone con esigenze e caratteri diversi!

Il lavoro è tanto e non si limita solo al teatro ma continua anche a casa: bisogna prepararsi le lezioni, stare ore e ore davanti al video per imparare i balletti così da insegnarli a tutti, dal corpo di ballo ai solisti ai primi ballerini!!! Solitamente ci sono altri maestri con cui dividere il lavoro ma, dato che le produzioni sono molte, il lavoro è sempre tantissimo!

Spesso mi capita di incontrare dopo anni e anni ex colleghi e la soddisfazione più grande è sentirti dire che sei stata una delle maître de ballet migliori passate dal quel teatro. Spesso ricordando quei periodi ridiamo perché, ad esempio, nel quarto atto de Il Lago dei Cigni, per avere file perfette, urlavo sempre: “strisciaaaa” o “metà pannellooooo”, che sono i riferimenti appunto per mantenere i disegni coreografici.
Che dire? È un lavoro meraviglioso, frutto dell’esperienza che prima hai fatto tu sul campo e che poi devi trasferire agli altri per tramandare il lavoro!
Per fare questo mestiere bisogna essere generosi, molto pazienti e anche un po’ psicologi! È stata una grande fatica ma ne sono felice, sono riuscita a fare nella vita ciò che amo di più: la Danza!

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