La bella addormentata
La bella addormentata è il secondo dei tre balletti di Pëtr Il’ič Čajkovskij. Il libretto fu scritto interamente dal principe e sovrintendente dei Teatri Imperiali di San Pietroburgo Ivan Vsevolozhsky, mentre la coreografia venne affidata a Marius Petipa. La prima rappresentazione di questo balletto ebbe luogo il 3 gennaio 1890 presso il Teatro Mariinskij di San Pietroburgo in Russia.
Nel 1988, proprio Vsevolozhsky, ebbe l’idea di allestire un nuovo balletto basato sulla fiaba di Charles Perrault de La bella addormentata e propose al compositore Čajkovskij di scriverne la musica. Come già detto, la coreografia venne affidata a Marius Petita, già famoso per la composizione di altri balletti, che diverrà poi anche coautore del libretto, insieme appunto al direttore. Vsevolozkij fu anche l’autore dei bozzetti dei costumi, sfarzosissimi, così come le scene affidate a ben cinque scenografi (Ivan Andreev, Michail Bocharov, Konstantin Ivanov, Henryk Levogt, Matvei Sisk), i quali si ispirarono alle illustrazioni di Gustav Doré per le favole di Perrault. Le spese per quella prima edizione furono elevatissime tanto che impegnarono un quarto del bilancio delle produzioni del Mariinskij del 1890.
Gli interpreti principali della prima rappresentazione del 1980 furono: Carlotta Brianza nel ruolo di Aurora; Pavel Gerdt era il Principe; Enrico Cecchetti nel ruolo di Carabosse e l’Uccello blu; Marie Petipa, figlia del coreografo, la Fata dei Lillà. Il successo della prima fu immenso.
Oggi questa rappresentazione può definirsi l’apoteosi del balletto in quanto la coreografia è composta da passi e variazioni che richiedono una grande abilità virtuosistica e una finissima tecnica classica.
Oltre alla versione di Petipa, sono molte altre le versioni presentate negli anni come, ad esempio, quelle di Alexandre Gorsky, Fëdor Vasilevič Lopokov, Assaf Messerer, Jurij Grigorovic.

TRAMA
Prologo.
Alla corte di re Floristano, viene indetta una festa per il battesimo della principessa Aurora: vengono invitati cavalieri, dame e le fate buone del regno, che portano con loro doni per la principessa. Tra gli invitati però manca la strega Carabosse, non presente nella lista; per vendicarsi, nonostante le suppliche della corte, la maga getta una maledizione alla piccola: al sedicesimo anno di età, la principessa morirà pungendosi con un fuso. La fata dei Lillà però, non avendo ancora fatto il suo regalo, decide di modificare la maledizione: questa infatti non morirà alla puntura, ma sprofonderà solamente in un lunghissimo ed eterno sonno, che coinvolgerà tutta la corte e che avrà fine solamente grazie al bacio di un giovane principe.
Atto I.
Al giardino del castello si festeggia il sedicesimo anno di età della principessa, dopo che ogni fuso è stato bandito dal regno e il suo uso vietato severamente. Aurora appare e, corteggiata da quattro pretendenti che arrivano dai quattro rispettivi continenti, balla con loro il famoso Adagio della Rosa: le varie danze di corte distolgono l’attenzione del pubblico e così la maga Carabosse, travestita da vecchia mendicante, porge un fuso alla principessa.
Incuriosita dall’oggetto mai visto, Aurora tocca la punta del fuso e sviene: la fata dei Lillà interviene e trasforma la morte in sonno, con il suo dono.
Gli invitati si addormentano e il castello viene avvolto da rovi e circondato da un fitto bosco.
Atto II.
Scena Prima: trascorrono cento anni e, in una radura nei pressi del castello ancora avvolto dai rovi, una compagnia di nobili è presa in una battuta di caccia, allietandosi nel fitto bosco con pic-nic e danze.
Tra questi è presente anche il principe Désiré. A un certo punto, l’atmosfera cambia e appare la fata dei Lillà, che in un sogno conduce il principe da Aurora, avvisandolo dell’accaduto. La visione di questa splendida principessa fa innamorare il giovane principe. Finito il sogno, il principe si dirige al castello incantato.
Scena Seconda: il principe riesce ad entrare nel castello e, trovata la principessa, le dà un bacio, spezzando l’incantesimo; la corte allora si risveglia e le danze ricominciano; il principe potrà ora sposare la principessa Aurora.
Atto III.
E’ grande festa al castello e tra gli invitati compaiono l’Uccello Azzurro, la principessa Florin e molti dei personaggi delle fiabe di Perrault (Il gatto con gli stivali e la gatta bianca, Cenerentola e il Principe Fortuné, Cappuccetto rosso e il lupo).
I due promessi sposi danzano, in un celebre passo a due, alla reggia di Floristano, e con loro anche tutti gli invitati in onore del futuro re e della futura regina.
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Stupendo sapere queste cose