scarpette da punta Oggi parliamo delle scarpette da punta!

Tanto adorate dalle ballerine ed in particolar modo le bambine che non vedono l’ora di metterle, le punte richiedono molta attenzione: non vanno messe troppo presto perché potrebbero creare seri problemi fisici. È necessario, quindi, che passi del tempo prima di poter iniziare lo studio di queste. Fattori importanti sono l’età e la preparazione fisica e tecnica. Possono esserci rari casi eccezionali, ma sicuramente una bambina non può mettere le scarpette da punta se non è pronta.

Come già detto in un precedente articolo, la differenza tra scuola privata e scuola professionale gioca una gran differenza. Se normalmente in una scuola professionale, dove si studia tutti i giorni per molte ore, le punte si mettono più o meno a fine primo corso o al secondo (anche se dipende molto dal profitto degli allievi); in una scuola privata, dove la frequenza occupa solo due/tre giorni a settimana, i tempi sono ovviamente dilatati e si deciderà di metterle in base agli anni di studio e all’età. Ad esempio, se una bambina inizia danza a 4 anni (e si presuppone che abbia fatto gioco danza), dopo 4 anni (quindi quando ne avrà 8) non potrà mettere le punte, ma dovrà avere un’età idonea e un corpo formato e preparato a questo tipo di lavoro.

Perché?
Perché quando una ballerina è sulle punte, tutto il peso del corpo è sulle povere caviglie. Potete immaginare lo sforzo? Ovviamente c’è una tecnica ben precisa ed ecco perché è importantissimo che ci siano serietà, competenza e professionalità perché il rischio di farsi male è alto.

Ma come si preparano le scarpette da punta?

C’è tutto un lavoro da fare prima di indossarle, a partire dai lacci e dall’elastico da cucire nel punto giusto e nel modo giusto.

scarpette da punta

La parte posteriore della scarpetta (dove andrà il tallone) va ripiegata all’interno in modo che faccia una piega quasi a forma di mezza luna ed è lì negli angoli, dove questa incontra il lato della scarpetta, che vanno cuciti i lacci. Questi, devono ovviamente essere di una misura adeguata sia come larghezza che come spessore (in genere sono già predisposti e vengono venduti insieme alla scarpa). Generalmente, i lacci sono di raso opaco o di altri materiali e di diverse tonalità in base al colore della scarpetta.
Ad un certo punto della loro lunghezza, va cucito un pezzo di elastico a rete della stessa larghezza del laccio che, cucendolo nel punto giusto, andrà a posizionarsi esattamente all’altezza del tendine d’Achille. Pensate, a differenza dei miei tempi dove si faceva tutto a mano, oggi addirittura vendono quelli già pronti con elastico incorporato, in modo da non ostacolare il movimento naturale quando si sale e scende dalle punte e salvaguardare quel punto tanto importante e delicato per una ballerina. È importante posizionare i laccetti nel punto giusto, che può variare di qualche centimetro, anche in base alle esigenze diverse del piede e dalle abitudini.

scarpette da punta

Bruciare leggermente le estremità dei lacci dalla parte opposta della cucitura o usare uno smalto trasparente affinché non si sfilaccino.

A questo punto bisogna tagliare il raso che si trova proprio nella punta. Mi riferisco a quello che aderisce al pavimento quanto la ballerina sta, appunto, sulle punte. Non farlo vorrebbe dire correre un rischio: con il lavoro si consuma fino a staccarsi dando fastidio, ad esempio, per gli aplomb o comunque causare una scivolata.

scarpette da punta

Ora le scarpette vanno “smollate”, come si dice in gergo: sia la parte superiore, cioè la mascherina, sia la soletta. La mascherina va ammorbidita con le mani, facendo in modo che risulti morbida al punto giusto (a volte si può anche ammorbidire con dell’acqua). La soletta, invece, va ammorbidita piegandola sia da una parte sia dall’altra in modo da poter articolare bene il piede. Per provare questo si può fare la mezza punta.
Tutto ciò, ovviamente, va calibrato sempre in base alle esigenze e al tipo di piede che si possiede: se più debole, va smollata di più; se più forte, un po’ meno.

Altre possibilità in caso di esigenza:

C’è un altro modo per tenere ancora più salda la scarpetta al piede: si può aggiungere un elastico (che va sempre a dividere il punto centrale del tallone) in modo da formare una sorta di cerchio attorno alla caviglia. Anche in questo caso, è necessario prendere bene le misure perché altrimenti potrebbe fermare la circolazione del sangue. Un altro punto dove poter mettere un ulteriore elastico è all’altezza del dorso del piede così da tenere la scarpetta ancora più aderente. In questo caso, l’elastico a rete dovrà essere più largo e cucito praticamente sopra i laccetti ma, come già detto, dipende dal tipo di piede.

Ci vuole sicuramente un po’ di pratica prima di capire bene i punti giusti dove cucire e le misure giuste da prendere ma, a forza di provare e col passare del tempo, diventa tutto naturale!

Prossimamente parleremo di altri accorgimenti da seguire prima di indossare le scarpette da punta (ad esempio, come legarle al meglio) e anche di cosa metterci dentro per cercare di soffrire il meno possibile. Questo perché stare sulle punte, per quanto diventi ad un certo punto normale per una ballerina, chiaramente non è cosa facile!!!

3 risposte

  1. In che senso: “Ad un certo punto della loro lunghezza, va cucito un pezzo di elastico a rete […] che, cucendolo nel punto giusto, andrà a posizionarsi esattamente all’altezza del tendine d’Achille.”?
    Ho avuto problemi al tendine d’Achille e questa cosa mi ha incuriosito molto ma non ho capito bene come metterlo; non da’ maggiori difficoltà nel salire e scendere dalla punta un elastico messo dietro il tendine?

  2. Ci sono tanti tipi di punte in vendita, come capire qual’è il più adatto per sé? Magari dipende dal collo del piede (meglio più o meno scollate?), magari dipende dalla linghezza delle dita? Mi piacerebbe approfondire l’argomento, evitando la pubblicità, se possibile. Grazie

    1. Ormai sono passati tre anni dal tuo commento per cui forse neanche ti interessa più, ma io ti rispondo lo stesso. Da ballerina posso dirti che i due punti che hai citato sono importanti anche se, ovviamente, ce ne sono altri da toccare. La lunghezza delle dita è fondamentale per stabilire la lunghezza della mascherina, chi ha dita corte avrà necessariamente bisogno di una mascherina che sia anch’essa più corta, e viceversa. Poi va tenuto conto dell’altezza della zona metatarsale, che determinerà l’altezza della mascherina e permetterà al piede di adagiarsi nella scarpetta senza essere stretto, o largo, in quel punto. Altra cosa importante per quanto riguarda le dita è la loro lunghezza reciproca, quindi capire il tipo di piede che si ha, se c’è un dito più lungo, se le prime tre sono uguali e le altre più piccole, se vanno tutte a scalare e così via. Questo gioca una parte importantissima per scegliere come dovrà essere l’appoggio in punta della scarpetta, se più largo e squadrato o più stretto e ovale. Poi si passa alla pianta del piede, più larga o più stretta, che è fondamentale per scegliere la larghezza della mascherina nel punto d’appoggio dell’attaccatura delle dita, e anche il taglio della stessa (se a U o a V). Generalmente una pianta larga viene fatta orientare verso un taglio a U piuttosto che a V, perché sostiene meglio questo tipo di pianta, ma ci sono delle eccezioni che il fitter nota al momento delle prove delle varie scarpette. L’ultima cosa che mi viene in mente adesso è l’arco del piede (cioè la parte sotto, l’opposto del collo). Un arco più sviluppato e molto forte avrà bisogno di una soletta più dura, che sia meno cedevole e sostenga l’arcatura pronunciata. Viceversa quando si ha un arco meno sviluppato è necessaria una soletta più morbida e più adattabile, che permetta ugualmente di salire in punta.
      Hai detto niente pubblicità per cui eviterò di citarti i modelli e le marche che conosco, ma per farti un’idea su ogni sito (per marca ovviamente) ci sono un po’ di tabelle che possono aiutarti a capire quale tipo di punta sia la migliore per te. È solo un esempio, ma sul sito delle Gaynor hai proprio un modulo da compilare per far sì che ti possa venir fatto un fitting online nel caso tu non abbia la possibilità di recarti sul luogo.

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