
Su di lei è stato già detto tutto, la Signora della Danza. Come si fa a non parlare di una grande artista come Carla Fracci?
Quando ero piccola la vedevo spesso danzare a teatro, con la grazia che la contraddistingue. La mia mamma mi portava sempre al Teatro alla Scala a vedere tutti i balletti, avevo tutti i DVD di danza e anche in televisione, di tanto in tanto, mandavano filmati di quando lei era super ospite in qualche importante trasmissione. Mai avrei pensato che un giorno, non solo l’avrei conosciuta, ma che avrei condiviso parte della mia vita professionale con Carla Fracci, la danzatrice sublime. Quando ballavo mi sono ritrovata a condividere il palcoscenico con lei in diversi gala, io danzavo con l’Aterballetto e lei, chiaramente, con qualche partner famosissimo del momento. Purtroppo, con delle semplici parole non credo si possa far capire la grande emozione che ho provato. Negli anni successivi ho anche avuto l’onore di tenere delle prove per lei. In quell’occasione, io ero maître de ballet al Teatro alla Scala sotto la direzione della grande Elisabetta Terabust e lei ancora ballerina. Oltre a questo, ho avuto anche l’occasione di condividere qualche piacevole cena in sua compagnia! Pazzesca la vita, se ci penso mi sembra quasi impossibile!
Una colonna portante della danza internazionale, una vera artista, una grande donna anche molto simpatica. Ripercorriamo insieme la sua carriera.

Nasce a Milano il 20 agosto 1936.
Sin da giovanissima studia alla scuola di ballo del Teatro alla Scala diplomandosi nel 1954. Dopo due anni diviene danzatrice solista, quindi prima ballerina nel 1958. Tra la fine degli anni cinquanta e durante gli anni settanta danza con alcune compagnie straniere, quali il London Festival Ballet, il Sadler’s Wells Royal Ballet, lo Stuttgart Ballet e il Royal Swedish Ballet. Dal 1967 è una ballerina dell’American Ballet Theatre.
La sua notorietà si lega alle interpretazioni dei ruoli romantici e drammatici dei maggiori balletti di repertorio quali Giselle, La Sylphide, Romeo e Giulietta, Coppelia, Francesca da Rimini. Ha danzato con vari ballerini, tra i quali Rudolf Nureyev, Vladimir Vasiliev, Henning Kronstam, Mikhail Baryshnikov, Alexander Godunov, Erik Bruhn, Gheorghe Iancu, Giuseppe Picone, Roberto Bolle. Dalla Giselle danzata con Bruhn viene tratto un film nel 1969. Ha interpretato Medea, Concerto barocco, Les demoiselles de la nuit, Il gabbiano, Pelléas et Mélisande, Il fiore di pietra. Il marito e regista Beppe Menegatti si occupa della regia di quasi tutte le creazioni da lei interpretate.
Alla fine degli anni ottanta dirige il corpo di ballo del Teatro San Carlo di Napoli.
Sono varie, negli anni successivi, le sue interpretazioni: Il pomeriggio di un fauno, Eugenio Onieghin, La vita di Maria, A.M.W. La bambola di Kokoschka, La primavera romana della signora Stone, quest’ultimo con Giuseppe Picone ed Alma Manera con la regia di Beppe Menegatti per citare le principali.
Dal 1996 al 1997 dirige il corpo di ballo dell’Arena di Verona. Dal 1994 è membro dell’Accademia di Belle Arti di Brera, dal 1995 è presidente dell’associazione ambientalista Altritalia Ambiente e nel 2004 viene nominata Ambasciatrice di buona volontà della FAO.
Dal novembre del 2000 al luglio del 2010 dirige il corpo di ballo del Teatro dell’Opera di Roma. Ne segue il repertorio tradizionale e quello firmato da Diaghilev per i Ballets Russes (da La sagra della primavera nella ricostruzione di Millicent Hodson a Shéhérazade, L’uccello di fuoco e Petruška nelle versioni di Andris Liepa). A quest’attività affianca la riproposta di balletti perduti e nuove creazioni sotto la direzione di Beppe Menegatti.
Nel dicembre 2013 Arnoldo Mondadori Editore pubblica la sua autobiografia Passo dopo passo a cura di Enrico Rotelli.
Mi ricordo in particolare una delle tante prove alla Scala, nel 1996. In quel periodo stavamo preparando un balletto meraviglioso che io amo in modo particolare, Chéri di Roland Petit interpretato ovviamente dalla signora Carla Fracci e dall’amico, nonché grande artista, Massimo Murru.

Eravamo solo noi tre in sala e, come preferisce la signora, a porte chiuse l’atmosfera era molto tranquilla e piena di voglia di lavorare. Ecco, io mi trovavo a tenere le prove di un balletto a due personaggi così meravigliosi! Penso che non si finisce mai di imparare e in quelle occasioni ho appreso molto da loro, anche se in quel caso ero io che dovevo fare le correzioni. La signora era pronta ad eseguire questi passi a due molto tecnici e allo stesso tempo molto intensi a livello interpretativo ed era un piacere lavorare con così tanta tenacia, forza, disciplina, morbidezza, amore e tanta umiltà. La signora ascoltava tutte le correzioni e non si stancava mai di provare e riprovare lo stesso passo cento volte finché non si sentiva a suo agio. Ma, chiusa la parentesi, torniamo al racconto; ricordo che alla fine della prova, senza farmi vedere mi asciugavo le lacrime per la bellezza di quello che stavo vedendo e vivendo.
Nel mio percorso professionale ci sono state tante occasioni, sia a livello lavorativo ma anche personale, che mi hanno dato modo di conoscere lei ma anche suo marito, il regista Beppe Menegatti. Simpaticissimo anche lui, grande uomo di teatro e di cultura che ha accompagnato sua moglie in quasi tutta la sua carriera!
Una conoscenza per me molto importante e di questo sono onorata. Ho conosciuto personalmente un pilastro della danza italiana nel mondo, una danzatrice che passerà alla storia, della quale anche io ho fatto parte!
Grazie Signora!
ho 70 anni e amo la danza classica da sempre. Non c’era la televisione e conoscevo e ammiravo Carla Fracci solo grazie alle foto dei giornali. Ormai adulta,ho avuta la fortuna di applaudirla nel 1981 sia in Giselle che in Romeo e Giulietta e sono ricordi che mi accompagnano da un vita. Dire Carla Fracci e dire grazia,leggerezza,emozioni per me è la stessa cosa.Grazie per tutto ciò che la Signora della Danza mi ha fatto provare !