La Bayadère

La Bayadere (ovvero, la danzatrice del tempio) è un balletto in 4 atti e 7 scene con apoteosi. La coreografia è di Marius Petipa, la musica è di Ludwig Minkus ed il libretto è di Serghei Khudekov. Le scene ed i costumi sono di I. Andreev, M. Bocharov, P. Lambin, A. Roller, M. Shishkov, H. Wagner.

Scena del II atto, Litografia del 1877
Scena del II atto, Litografia del 1877

La prima rappresentazione del balletto avvenne a San Pietroburgo, in Russia, presso il Teatro Imperiale Bolshoi Kamenny,  il 23 gennaio per il calendario giuliano (5 febbraio per il calendario gregoriano) del 1877. In quell’occasione, la ballerina Ekaterina Vazem danzò nella parte di Nikya, Pavel Gerdt in quella di Solor, Lev Ivanov impersonava il Rajah, Maria Gorshenkova interpretava Aiya, Maria M. Petipa era Gamzatti.

Il più grande coreografo ottocentesco, Petipa, autore sia del soggetto che della coreografia originale, mette in scena paesaggi esotici, promesse d’’amore tradite, sentimentalismo e tragedia assieme ad evocazioni soprannaturali.

La Bayadère è stata allestita e rivisitata molte volte nella sua lunga storia: oltre allo stesso Petipa, che la rivide nel 1900, vanno ricordati Alexander Gorsky e Vasily Tikhomirov, Agrippina Vaganova, Vakhtang Chabukiani e Vladimir Ponomarev, Rudolf Nureyev, Natalia Makarova e Sergei Vikharev.
Attualmente La Bayadère gode della rappresentazione in due differenti versioni: quelle derivate dalla messa in scena per il balletto del Kirov, da parte di Vakhtang Chabukiani e Vladimir Ponomarev nel 1941; quelle derivate dalla produzione del 1980 di Natalia Makarova per l’American Ballet Theatre.

Una scena del balletto, il famoso Grand Pas Classique noto con il titolo di Il regno delle ombre è uno dei pezzi più celebrati del balletto classico e spesso viene rappresentato come pezzo a sé stante.

TRAMA

Esotismo, promesse amorose tradite, sentimentalismo, romanticismo, gusto per il soprannaturale.

Nel primo atto veniamo a conoscenza del guerriero Solor, innamorato della baiadera Nikiya a sua volta amata dal Bramino. Nikiya costringe Solor ad un giuramento d’amore eterno. A Solor viene offerta la mano di Gamzatti, la figlia del Rajah, egli accetta dimenticandosi però la promessa fatta a Nikiya. Durante i festeggiamenti per il fidanzamento, Gamzatti rivela a Nikiya il nome del suo fidanzato scatenando la sua inutile opposizione a questo fidanzamento. Una schiava, Aya, propone a Gamzatti di uccidere Nikiya.

Nel secondo atto vi è la danza delle baiadere alla quale partecipa anche Nikiya. Aya dà a Nikiya un cesto di fiori nel quale è nascosto un serpente velenoso che la morde. Il bramino le propone di salvarla, a patto che lei accetti di sposarlo ma Nikyia risponde col rifiuto e danza fino alla morte.

Nel terzo atto, Solor, per dimenticare il dolore per la morte di Nikiya, fuma un particolare veleno. Finisce per  addormentarsi e, al risveglio, si ritrova nel regno delle ombre e tra esse ritrova anche l’amata Nikiya alla quale giurerà fedeltà eterna.

Nel quarto atto, durante le nozze tra Solor e Gamzatti, si verifica il crollo del tempio che finisce per seppellire tutti sotto le macerie.

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