Per poter fare la ballerina o il ballerino ci vogliono dei requisiti FISICI, TECNICI e ARTISTICI. Per il mio modo di vedere la danza, questi elementi sono indispensabili per tutti gli stili, fatta eccezione per l’Hip Hop o altre discipline dove l’attenzione è maggiormente focalizzata sul movimento, l’energia e l’espressività piuttosto che sul fisico.

Come già detto, un requisito fondamentale riguarda il fisico e non credo sia giusto scindere la danza dal fisico. I danzatori lavorano con il corpo e questo corpo dev’essere in un certo modo. Badate bene, non sono io ad aver inventato la danza e le sue regole: non ci si improvvisa ballerini professionisti! Se da una parte la danza può essere un passatempo completo, che procura benessere ad ogni età, dall’altra, chi vuole intraprendere la carriera ad un livello professionale deve scontrarsi con la dura realtà e solo pochi riescono nell’intento. Spesso non è facile prendere atto che sacrificio, impegno e tanto amore non bastano per compensare la mancanza di talento o di requisiti fisici. La verità è che non basta una cosa o l’altra per raggiungere determinati livelli, un danzatore deve avere tutte queste caratteristiche.

Non nascondiamoci dietro al concetto di “danza di una volta” perchè la verità è che fare danza, al giorno d’oggi, è ancora più difficile di un tempo, perché la fisicità è sempre più accentuata. Siamo in un’epoca in cui si è arrivati ad un’esasperata percezione dell’estetica e ai ballerini, uomini o donne che siano, è richiesta una fisicità straordinaria. Questo aspetto non è finalizzato solo al concetto di bellezza, ma è anche funzionale alla tecnica e va di pari passo con la sua evoluzione. È fondamentale, dunque, porre particolare attenzione al fisico prendendosene cura poiché è uno strumento di lavoro. Non nascondiamoci neanche dietro al concetto di stile perché i vari stili esistono, è vero, ma la danza è comunque una sola quindi – fatta eccezione per l’Hip hop e tutti gli stili ad esso collegati – per quanto riguarda il neoclassico, il modern-jazz e varie tecniche contemporanee, i requisiti sono esattamente gli stessi.

regole

Non voglio dilungarmi nei dettagli, ma preciso che i requisiti a cui faccio riferimento sono: proporzioni, linee, elasticità, altezza, tonicità, collo del piede, equilibrio, mobilità articolare, coordinazione, capacità di salto, grande flessibilità, portamento.
Per un uomo, le capacità di salto devono essere molto più importanti rispetto a una donna, per la quale, invece, contano moltissimo il collo del piede, le proporzioni e l’elasticità nel suo insieme. Non va dimenticato che qualche ballerino di successo, carente di queste qualità, ha saputo compensare le sue mancanze con straordinarie doti interpretative, carisma ed espressività. Ma si tratta più che altro di qualche rara eccezione ed io credo sia giusto parlare delle regole, non delle eccezioni.

La danza nel tempo si è evoluta sotto tutti i punti di vista ma le regole sono sempre le stesse. Chi siamo noi per poterle cambiare?

Mi chiedo come mai parlare di tutto ciò crei sempre molta indignazione.
Perché se una ragazza alta 1.50 cm vuole fare la modella e le dicono che non può, nessuno si arrabbia? Perché se un ragazzo poco intonato vuole fare il cantante, tutti glielo dicono e nessuno si arrabbia, mentre se una ragazza non ha i requisiti fisici indispensabili per fare la ballerina, io lo dico e mi viene risposto: “il fisico non conta, può farlo lo stesso!” ??? Questo tipo di atteggiamento, secondo il mio parere, sminuisce la nobiltà dell’arte della danza e crea false illusioni.

Comprendo che tutto ciò può essere di difficile interpretazione per chi non far parte del mestiere, ma proprio per questo inviterei tutti a guardarsi intorno e a chiedere delucidazioni a chi fa questo lavoro da sempre in modo da capire che il ruolo di un insegnante è molto difficile proprio perché dev’essere onesto.

L’onestà non è cattiveria, è rispetto.

9 risposte

  1. Lei può anche aver ragione nei contenuti puramente tecnici e stilistici ma si deve ricordare che la trasmissione Dove lei ha il ruolo di INSEGNANTE è rivolta ad un pubblico principalmente adolescenziale e pertanto psicologicamente delicato. Tante ragazzine che sognano di ballare pur non riuscendoci mai imputeranno i loro insuccessi solo alla forma fisica scatenando in loro un’ossessiva ricerca della perfezione da raggiungere con la magrezza. QuestE sono le basi dell’anoressia, con i suoi commenti scellerati in pubblico sulla forma fisica delle ballerina lei si deve sentire responsabile dei drammi che molte famiglie vivono. Meglio che vivano sognando o ballando con un po di ciccia che saperle morte sotto un treno perché non hanno accettato la loro forma fisica. Ci pensi e sia più responsabile.

    1. Cara Antonella,adesso vogliamo imputare il suicidio di una giovane a Alessandra Celentano? Perché no anche la guerra in iraq?.Scherzando a parte:il suicidio ovvero un individuo che diventa l assassino di se stesso richiede una delicata indagine sia sociologica che psicologica e di certo non è imputabile a una competente coreografa e insegnante che è onesta nel bene e nel male.Io ebbi uno sviluppo fisico precoce
      e a malincuore interruppi la ginnastica artistica pur avendone la passione ma non divenni anoressica ,stavo diventando piuttosto formosa e questo mi penalizzava nel senso
      Che non cerano i requisiti fisici per continuare.Sulla forma fisica
      Ci si può
      E ci si deve lavorare se si vuole ballare a alti livelli e Alessandra Celentano fa benissimo a sottolinearlo :un atleta in questo caso una danzatrice lavora col corpo e se questo non è in forma né risente in maniera evidente.Ho giocato a pallavolo per quasi dieci anni e gli allenatori se avevo preso peso me lo facevano notare…anche a costo di risultare antipatici e non solo con me.Alessandra non dà alcun messaggio pericoloso semplicemente la realtà dei fatti per quanto dura possa essere.Che vuol dire “meglio che ballino con un po’ di ciccia in più …”si a casa loro.Non strumentalizziamo temi come il suicidio o i disturbi alimentari soltanto perché un insegnante fa bene il suo lavoro anche a costo di risultare odiosa ai buonisti come te.Qualche anno fa presi 15 kg ,in biblioteca un mio coetaneo mi fece una foto e la condivise su Facebook:fu un vero shock ma dopo aver bloccato il contatto decisi di mettermi a dieta non di buttarmi sotto un treno.Credimi fui umiliata ma allo stesso tempo decisi di reagire e buttai giù i chili a suon di dieta e ginnastica.L’onestà
      Non è cattiveria ma rispetto e Alessandra Celentano va capita e contestualizzata.

    2. a me pare invece che abbia perfettamente ragione: la danza a certi livelli è per pochi e se un genitore non è capace di spiegare concetti elementari ai figli per paura di una delusione da dare ai pargoletti è bene faccia altro nella vita. Invece che figli possiamo avere cani e gatti.

      A me pare invece che abbia perfettamente ragione

  2. La Celentano non dice che bisogna essere anoressiche. ma serve un certo fisico disposto a un certo esercizio. dinamica e tecnica. Non solo nella danza servono requisiti fisici. Spesso in molte professioni , la salute e condizione fisica vengono controllate e esaminate accuratamente prima di intraprendere il corso di studio.
    Ritengo sia sbagliato illudere e giustificare dicendo “ fatele sognare anche con un po’ di ciccia”…. perché non promuovere invece una buona salute da sempre , e insegnare ai nostri figli la disciplina e il rispetto per determinate condizioni? forse noi genitori dovremo essere più attenti e presenti a 360 gradi …. senza illudere, giustificare o condannare un insegnate .

  3. Buonasera sig.ra Celentano, mi permetto di farLe una domanda sulla salute dei ballerini. Mia figlia di 12 anni è diabetica mellito 1, ciò nonostante studia danza classica da 6 e pare che sia pure brava. Quest’anno la sua maestra la sta portando in giro per audizioni e concorsi, alimentando in lei la speranza di poter poi un giorno essere ammessa in un accademia. Come genitore cerco di assecondarla, ma un forte dubbio mi divora: il diabete può essere una causa per nn essere ammessa in accademia? Non vorrei che lei nutrisse false speranze e poi odiasse la sua malattia, che finora l’ ha gestita egregiamente. Con “in perfetta salute” si intende non affetti da nessuna malattia? In attesa di una Sua gentile risposta Le auguro belle cose, e.

  4. La signora Celentano è una professionista e, pertanto, sa di cosa parla. Il fatto che appaia in televisione e si rivolga a un pubblico vastissimo e di ogni genere, le dà certamente maggior responsabilità e, per questo motivo, è sottoposta a giudizi incalzanti, soprattutto da persone che di danza non sanno nulla. Scegliere le parole giuste, pesare il tono di ogni sillaba, sorridere o arrabbiarsi, è un compito delicatissimo per chi, come lei, è sotto i riflettori di una trasmissione tanto seguita e amata. La sua severità, a mio parere, è molto ben calibrata e non ha nulla a che vedere con le conclusioni deformate e tragiche di cui parla la Sig.ra Antonella. Se Alessandra lanciasse dei messaggi sbagliati, probabilmente sarebbe già stata rimossa dal programma. Io credo che il suo modo di porsi, di insegnare e trasmettere il significato della danza a dei ragazzi così giovani, sia frutto di tanti anni di sacrificio. Sa esattamente di cosa parla e lo sa insegnare molto bene.

  5. Sono una grande appassionata di danza e il classico è una mia grande passione da sempre sia come spettatrice ma anche come allieva. Nonostante io sia ormai adulta non ho mai smesso di studiare… non ho mai potuto partecipare a concorsi o audizioni in età adolescenziale, perché il mio primo insegnante non ce lo ha mai neanche proposto. La professione è per pochi, per svariati motivi non possiamo tutti andare in scena. Se però si è motivati e si ama davvero quest’arte se ne può trarre beneficio anche come “eterni allievi”, come spettatori etc. Dopo un periodo molto difficile e 10 kg in più mi sono finalmente rimessa in perfetta forma psicofisica attraverso lo studio della danza classica pura. La Celentano ha ragione, non tutti possono fare tutto. L’arte è di tutti e anche la danza classica può essere praticata a qualsiasi età, tuttavia la strada professionale può essere percorsa solo da chi ha i requisiti da lei descritti.

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